Sabato 30 Marzo 2019
L'assemblea annuale dei giornalisti ha approvato il conto consuntivo 2018 ed il bilancio preventivo della massima assise regionale dell’Ordine.
La relazione del presidente dell’Ordine Piero Ricci ha fatto il punto della situazione, spaziando dal fronte dell’occupazione, che nel 2018 ha subito una ulteriore battuta d’arresto, agli attacchi dell’attuale governo alla libera informazione, allo stato di agitazione della Gazzetta del Mezzogiorno causato non dalla crisi dell’editoria ma dalle vicende giudiziarie dell’editore.
«Certamente è necessaria una riforma della categoria – spiega il presidente Ricci – per questa ragione, insieme agli altri consigli regionali sono state inviate alcune proposte al governo per riformare il settore. In questo senso, l’approvazione del Parlamento Europeo della direttiva sul copyright è un importante passaggio per bloccare il saccheggio del lavoro dei giornalisti».
«Allo stesso tempo – continua – grazie alla stretta collaborazione con l’Assostampa e l’interazione con le istituzioni regionali, sono stati aperti alcuni spiragli per la professione come il concorso per addetti stampa nelle Asl e i programmi dell'accesso promossi dal Corecom».
«La fragilità del presente e l’esiguità dei compensi, vede inoltre l’Ordine dei giornalisti impegnato con gli altri Ordini professionali nell’elaborazione della legge regionale sull’equo compenso, mentre si attende l’attuazione della legge regionale di sostegno all’editoria».
«Dal numero delle segnalazioni che arrivano all’Ordine dei giornalisti della Puglia, si registra un alto tasso di litigiosità tra colleghi e c’è soprattutto una scarsa attenzione ai basilari principi deontologici che riguardano i minori e la privacy, con una spaventosa corsa al ribasso sul web, per fare concorrenza a chi non ha obblighi deontologici come quelli dei giornalisti. Dobbiamo ricordarci di essere giornalisti sempre – conclude il presidente Ricci – prima di pigiare sulla tastiera, sia che si tratti di un articolo di giornale, sia che si tratti di un post sui social».
La presidente del Consiglio territoriale di disciplina, Clara Zagaria ha illustrato i dati dell'attività disciplinare nell'ultimo anno. «Gli esposti dei quali ci stiamo occupando – spiega la presidente Zagaria – sono 20 del 2014, 19 del 2015, 27 del 2016, 24 del 2017, 41 del 2018. Gli esposti giunti nel 2019 sono sinora 12. In totale sono dunque 143, dei quali 77 ereditati dalla precedente consiliatura. Sono stati conclusi tutti i 20 del 2014, 4 del 2015, 6 del 2016, 1del 2017: in tutto 31 procedimenti, dei quali si stanno inviando le deliberazioni conclusive. Alcuni di essi sono particolarmente impegnativi, perché riguardano iscritti all’Ordine che si sono comportati come se fossero completamente ignari di regole deontologiche e ben lontani dal rispetto dei concetti di libertà, autonomia, lealtà e buona fede. Accanto ai 105 procedimenti che restano pendenti, ci sono i procedimenti riguardanti la formazione: ci sono colleghi che non sono in regola con i crediti formativi per il Primo triennio 2014-2016 (82 professionisti e 337 pubblicisti). Sono stati finora conclusi una settantina di procedimenti, e altri 60 circa saranno definiti entro il prossimo mese di maggio. Purtroppo, ne abbiamo ancora alcune centinaia da avviare. Dei procedimenti già conclusi, 23 si sono chiusi con archiviazioni: hanno riguardato in massima parte pubblicisti che ormai svolgono lavori lontani dalla professione giornalistica. Sono stati invece 27 gli avvertimenti inflitti e 19 le censure».
All'assemblea ha partecipato come iscritto all'Ordine dei giornalisti della Puglia, il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso. Presenti anche i consiglieri nazionali eletti in Puglia, Valentino Losito (professionista) e Michele Lorusso (pubblicisti).
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