Ciao Renato, il tuo spirito critico mai oltre i limiti dell'etica professionale

Mercoledì 24 Febbraio 2021

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È stato per decenni l’anima del Nuovo Quotidiano di Puglia, ancor prima di diventarne caporedattore centrale. Il collega con il quale consultarsi, da interpellare per ogni dubbio in una professione che può nascondere molte trappole. Il suo rigore e il suo equilibrio erano una certezza, la sua pazienza e la sua ironia un antidoto contro lo stress di un lavoro formidabile, ma usurante. Renato Moro c’era sempre, per i colleghi, per i lettori. C’è stato persino sino alla tarda serata di ieri, perché è stato lui, come sempre, a chiudere il giornale prima di andare in stampa. Il suo ultimo giornale, quello che è oggi in edicola. Rigoroso nella ricerca delle fonti e della verità, ma anche stupendamente creativo e anticipatore, con uno guardo attento sul futuro della professione cartacea e on line. Pronto alle sfide, coraggioso, lo sappiamo, da quando scriveva la cronaca nera e giudiziaria negli anni di violenza e di sangue della Sacra Corona Unita. Ma senza mai voler diventare protagonista, senza esibirsi. Per Renato quello era lavoro, per lui quello significava essere giornalista, senza aggettivi. E lui giornalista è nato. Nel Dna aveva intelligenza, curiosità, empatia e uno spirito critico che mai oltrepassava i limiti dell’etica professionale. I suoi articoli non erano mai appiattiti. Li abbiamo letti e li rileggeremo. Oggi si direbbe una bella penna, di quelle coinvolgenti, di quelle che invogliano il lettore a non fermarsi al titolo e alle prime righe e ad andare sino in fondo, sino alla conclusione. Renato, un collega, un amico leale, se ne è andato a 60 anni, stanotte, nella sua casa di Lecce, dopo aver lavorato sino a poche ore prima. Una perdita straziante che non riusciamo a quantificare, per i familiari, per la redazione di Quotidiano tutta, per tutte e tutti i colleghi, per i lettori. L’Ordine dei giornalisti della Puglia, assieme al Consiglio territoriale di disciplina, è sgomento per la sua scomparsa precoce ed è vicino a quanti lo hanno stimato ed amato. Un forte abbraccio alla moglie, la collega Anna Rita Invidia, ai figli Eugenio, Ludovica e al piccolo Carlo.

*Tea Sisto, presidente del Consiglio territoriale di disciplina