Mercoledì 07 Febbraio 2024
Si è spento a Bari, martedì 6 febbraio 2024, all'età di 97 anni Franco Chieco, decano dei giornalisti pugliesi, a lungo critico musicale della Gazzetta del Mezzogiorno, dove è stato redattore capo e poi assistente del direttore. Ospitiamo il ricordo del collega Amerigo De Peppo.
"Oltre 5mila articoli a sua firma e 77 anni di iscrizione all’Ordine dei Giornalisti, nell’elenco dei professionisti: questi due dati sono solo i più eclatanti che provano la grandezza di Franco Chieco, scomparso oggi alla veneranda età di 97 anni. Un punto di riferimento per quanti si affacciavano all’arte (non è solo una professione) di informare, ma anche un fiero e intransigente rappresentante della Categoria: nell’Ordine dei giornalisti, nel sindacato, a livello nazionale e pugliese, e in organismi “tecnici” come l’Inpgi e la Casagit.
Per decenni è stato un “commesso viaggiatore” tra Bari e Roma, a tutela dei diritti dei colleghi: come membro della Giunta della Fnsi ha siglato diversi contratti nazionali di lavoro e ha seguito non poche vertenze, da quella storica della Gazzetta del Mezzogiorno, conclusa con il passaggio della storica testata dal Banco di Napoli alla gestione della Edisud, con il conseguente azzeramento di stipendi e carriere di tutti i giornalisti, a quella del Quotidiano di Lecce. Un “commesso viaggiatore”, dicevamo, che, una volta concluse le missioni romane correva a Bari, in redazione, per non fare mancare il suo contributo alla chiusura del giornale.
Per lui, il giornale è stato sempre e solo la Gazzetta del Mezzogiorno: gli otto mesi di chiusura del quotidiano barese sono stati per lui una vera e propria tortura e non mancava giorno che non mi telefonasse nella speranza che potessi dargli notizie sul ritorno in edicola del giornale che per lui costituiva una ragione di vita.
Dicevamo di 5mila articoli a sua firma: la sua produzione ha toccato i più svariati campi, dallo sport alla cronaca, dalla politica alla musica, sua grande passione. Non per niente, durante le feste natalizie, ha squillato il suo telefono di casa e a chiamarlo era appena… Riccardo Muti, che voleva fargli gli auguri. Che dire poi del suo blitz giovanile, quando, nell’immediato dopoguerra, riuscì a “imbucarsi” dietro le quinte del Teatro Petruzzelli per ascoltare le prove generali dell’orchestra sinfonica diretta da un certo Herbert Von Karajan…
Di Franco Chieco resta il ricordo di un uomo mite, capace però di trasformarsi in un leone di fronte a quelle che riteneva ingiustizie. Anche in quei momenti, però, non perdeva la sua proverbiale ironia: il suo sorriso sardonico era il suo must, indimenticabili i suoi duetti con un altro mostro sacro del giornalismo Michele Lomaglio. Ora, ne sono certo, sono già insieme Lassù e se solo avranno modo di andare su Internet rideranno di cuore nel leggere queste mie parole. Un sorriso benevolo, di chi mi voleva bene e mi perdonerà per questo malinconico ma sincero amarcord".
I funerali si svolgeranno oggi alle 16 a Bari, nella chiesa di San Giovanni, nel quartiere Poggiofranco.