Mercoledì 24 Maggio 2017
Scegliere se pubblicare o meno la notizia di un suicidio è una decisione con la quale spesso i giornalisti devono fare i conti. In moltissimi casi il suicidio è un gesto estremo destinato a restare senza spiegazioni oppure talmente intimo da risultare privo di rilevanza pubblica: in entrambe le fattispecie, sarebbe opportuno anche per i giornalisti fare un passo indietro. Ma qualora prevalga la scelta di pubblicare la "notizia", è indiscutibile l'obbligo deontologico sui princìpi di continenza, di equilibrio, di rispetto che sempre deve accompagnare l'attività giornalistica.
Purtroppo nelle ultime ore questa prerogativa professionale è stata tradita laddove sono state pubblicate le circostanze inevitabilmente incomplete di un suicidio, con allegate le foto inutilmente suggestive del sangue lavato via, che non servono a spiegare il tragico gesto e favoriscono solo la morbosità, vera nemica del buon giornalismo. L'Ordine dei giornalisti della Puglia richiama tutti i colleghi una valutazione preventiva più attenta delle notizie e invita le testate a riesaminare quanto pubblicato sul suicidio di uno studente a Bari tenendo presente i criteri a cui deve ispirarsi la professione.
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