Deontologia, in vigore la nuova Carta dei doveri dell'informazione economica e finanziaria

Venerdì 27 Luglio 2018

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Il presidente del Cnog, Carlo VernaCon la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 10 luglio scorso, la Carta dei doveri dell'informazione economica e finanziaria approvata il 6 giugno 2018 dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti è diventata documento deontologico. Sarà allegata al Testo Unico dei doveri del giornalista, che la richiama espressamente all'articolo 11.

«La Carta – si legge sul sito web dell'Ordine – ha aggiornato il testo precedente, approvato nel 2005 e revisionato nel 2007, e tiene conto delle norme introdotte dalla regolamentazione europea in materia di abusi di mercato. Il Regolamento Ue 596/2014, sulla cosiddetta Mar, Market abuse regulation, è entrato in vigore il 3 luglio 2016 e fissa norme precise a cui devono attenersi tutti i giornalisti, anche se si occupano di informazione finanziaria in maniera occasionale. Il nuovo testo recepisce i mutamenti che sono intervenuti con la crescita di Internet anche nell'informazione economica e detta norme molto stringenti nella verifica delle fonti».

Grazie al criterio di equivalenza, spiega ancora l'Odg, la Carta ha valore di esimente, «sottraendo i  giornalisti che dovessero incorrere in violazioni previste dalla normativa a sanzioni pesanti che vanno da 500mila a 5 milioni di euro. Quindi, salvo i casi di dolo, il giornalista che dovesse violare le norme contenute nella Carta sarà sottoposto al giudizio dei Consigli di disciplina e potrà ricevere una delle sanzioni previste dalla legge 69/193 istitutiva dell’Ordine, quindi avvertimento, censura, sospensione e radiazione».

PER APPROFONDIRE
Il testo integrale della Carta dei doveri dell'informazione economica e finanziaria è disponibile a questo link.

Il documento sottrae i giornalisti che dovessero incorrere in violazioni previste dalla normativa a sanzioni pesanti che vanno da 500mila a 5 milioni di euro. Quindi, salvo i casi di dolo, chi dovesse violare le norme sarà sottoposto al giudizio dei Consigli di disciplina.